lunedì 1 ottobre 2007

Conoscete Matmos?

Suoneranno - in unica data in Italia, mi pare di capire - il prossimo 12 ottobre a Firenze, nella inconsueta cornice del Teatro della Pergola.

"Il rinomato duo elettronico, M.C. Schmidt e Drew Daniel, suonerà nuove composizioni e presenterà nuovi video dalla loro prossima uscita, che comprende anche musica realizzata insieme a Robert Ashley", recita il comunicato stampa che ho trovato oggi tra le mie email. Quale occasione migliore per rispolverare l'intervista che ho avuto l'onore di fargli nella primavera dell'anno scorso?


Ho ancora nelle orecchie i ritratti di Ludwig Wittgenstein, Valerie Solanas, Patricia Highsmith, Darby Crash, William S. Burroughs, Ludwig II di Baviera quando inizio la chiacchierata con Drew, uno dei due Matmos, che mi sorprende così:
“La prima domanda che voglio farti è questa: sei per caso arrabbiato che non abbiamo dedicato una canzone del nuovo disco ad un personaggio italiano?”
Si, forse, sicuramente in Italia avreste trovato personaggi interessanti cui dedicare uno dei brani di ‘The Rose Has Teeth In The Mouth Of A Beast’. Come è nata l’idea di una galleria di ritratti sonori?
“Stavamo lavorando ad un’installazione, avevamo portato il nostro studio in un museo. Ogni mattina proponevamo al primo visitatore di sottoporsi ad un’intervista da cui avremmo poi realizzato un brano entro il giorno stesso. Ha funzionato. Così ci è sembrata una buona idea quella di ritrarre con il suono personaggi storici ed artisti piuttosto che sconosciuti incontrati per caso”.
Ogni ‘ritratto’ rispecchia musicalmente la personalità del personaggio cui è dedicato e così il disco ha un andamento stilisticamente discontinuo. Era quello che volevate?
“Sapevamo che c’era un rischio di questo tipo e abbiamo cercato di collocare i brani secondo un ordine che rendesse l’ascolto più fluido. Ma è normale che ogni canzone sia ‘individuale’ così come lo sono le persone cui sono dedicate.”
Viene voglia di andare a scoprire chi siano questi personaggi che in Italia non sono molto conosciuti.
“Alcuni sono sconosciuti pressoché in tutto il mondo (ride…), ma sono contento se chi ascolterà il disco avrà la curiosità di sapere qualcosa di più di questi artisti.”
Dopo una breve ricerca in rete sono arrivato a questa conclusione: quasi tutti i personaggi hanno due caratteristiche prevalenti, l’omosessualità e la morte violenta.
“Sono assolutamente tutti omosessuali – è Martin ora a rispondere – ed è una nostra reazione alla deriva conservatrice che si respira oggi in USA, anche se non credo che la destra cristiana radicale si interessi molto a cosa fanno i Matmos. I nostri dischi sono stati spesso etichettati come ‘gay music’ ed abbiamo voluto offrire un buon motivo perché continuassero a farlo (ride…). Quanto alle morti violente, non è stato un elemento che abbiamo valutato quando abbiamo scelto i personaggi. Forse, il motivo è che si tratta di persone dalle vite molto intense e decidere di togliersi la vita fa parte di questa intensità.”

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